La giornata di ieri, venerdì quindici dicembre, è molto importante per la mia esperienza da appassionato di sport: la mia prima trasferta per vedere la mia squadra del cuore, la Juventus, al Luigi Ferraris, contro il Genoa. Fino a quel momento, avevo assistito alle partite dei bianconeri solamente allo Juventus/Allianz Stadium. Con gruppo di amici entriamo poco prima dell’annuncio delle formazioni, prendiamo posto nei distinti vicino alla curva sud: appena varcata l’entrata del nostro settore, il numero centosette, provo una sensazione unica, una vicinanza al campo da gioco spaventosa. Sembra quasi di poter toccare con mano i giocatori e la palla ogni volta che si avvicinano alla metà campo più vicina. Prima del fischio d’inizio, si cade in un silenzio assordante per ricordare la scomparsa di Antonio Iuliano, bandiera del Napoli nonché Campione d’Europa nel 1968 con la Nazionale; tuttavia, pochi attimi più tardi, la grande tifoseria genoana si fa sentire con le curve che mostrano tutto il loro amore per il Grifone: semplicemente fantastiche, qualcosa di indescrivibile. Per quanto riguarda la partita, non è stata una delle più emozionanti, molto bloccata, anche se, quando si è allo stadio, tutto è diverso: nessun replay, nessun narratore e, soprattutto, si ha la possibilità di cogliere molti più dettagli … come il bellissimo gesto del settore ospite bianconero nel mostrare uno striscione per ricordare Ale & Ricky a diciassette anni di distanza dalla loro scomparsa.
Ovviamente, non sono pienamente soddisfatto del risultato; la Vecchia Signora, doveva fare qualcosa in più per meritarsi la vittoria (polemiche sull’arbitro e Var legate al fallo di mano di Bani a parte), ma sono davvero contento di aver vissuto quest’esperienza in uno stadio così unico come Marassi. Un ringraziamento speciale a Pietro, giovane promessa del Genoa e a suo papà, Daniele.
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