🏆2️⃣0️⃣2️⃣4️⃣🇬🇧Dopo un periodo di calma apparente, ieri, mercoledì quattro dicembre, la Ineos-Grenadiers ha comunicato che la sua stella, Thomas Pidcock, lascerà la squadra alla fine di quest’anno nonostante il suo contratto scada nel 2027. Sembra che, dopo l’esclusione dell’atleta al Lombardia di quest’anno, nonostante l’ottima forma (come dichiarato subito dopo dallo stesso atleta), si sia creata una rottura non risolvibile tra Pidcock e la Ineos con una difficile convivenza che ha portato alla separazione. Un indizio della tensione si poteva leggere nella sua assenza dal training camp della Ineos in Spagna. Il CEO della squadra britannica John Allert lo saluta così: “Insieme abbiamo scritto un capitolo importante e mostrato come il ciclismo professionistico può essere elettrizzante e vario. Tom ha alcuni obiettivi multidisciplinari e crediamo che questa decisione permetta ad entrambe le parti di perseguire le ambizioni future con chiarezza, convinzione e determinazione.”
Il Campione del Mondo di ciclo cross 2022 conta un palmares abbastanza ricco: Amstel Gold Race 2024, Strade Bianche 2023, la tappa dodici del Tour de France con arrivo all’Alpe d’Huez nel 2022 e una Freccia del Bramante del 2021, oltre ai due ori in MTB, titolo iridato del 2023 nella stessa categoria, e alle undici vittorie nel ciclocross. La meta più gettonata da ciò che si legge è la Q36.5, squadra svizzera Pro Tour, anche se sembra assurdo per un corridore di questo calibro “scendere” di categoria e correre per una squadra che non riceve abbastanza inviti per le gare World Tour, quelle più importanti. Perciò, dopo l’addio di Tom, l’interesse della Ineos per Maxim van Gils, in uscita dalla Lotto, pare più fondato: per Pidcock le alternative possono essere anche la Red Bull-Bora, la scelta più logica visto che porta il Toro sul casco, oppure l’Astana, formazione in ricostruzione che cerca punti pesanti in vista delle retrocessioni del prossimo anno.
Da spettatore, spero che Pidcock possa avere la possibilità di correre le gare più importanti: rappresenta una scheggia impazzita che può elettrizzare gli spettatori, il ciclismo ha bisogno di Tom così com’è. Inoltre, è triste vedere il decadimento della Ineos, una squadra che non sembra neanche l’ombra del vecchio Team Sky che ha dominato un’era del ciclismo moderno.
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